La villa Ida Parravicini di Persia si trova nel comune di Albese con Cassano (CO) ed è composta dalla struttura abitativa modificata durante i secoli, da un giardino a terrazze visibile dalla distanza e dall’ oratorio di Sant’Elisabetta.

La famiglia Parravicini

I Parravicini sono una famiglia molto antica, conosciuta nell’erbese già nei primi secoli dopo il Mille e già presenti ad Albese nel 1400. Le origini di questo ramo della famiglia potrebbero essere molto antiche, addirittura databili al tempo di Carlo Magno. Il sovrano, durante la sua discesa in Italia, era accompagnato da 12 “pari”, i quali portavano già come insegna gentilizia il cigno argento su campo rosso, lo stesso stemma che si può vedere in diversi punti della villa.

L’aggiunta “di Persia” che potrebbe far pensare a terre lontane, è invece un’aggiunta di metà Settecento, quando i Parravicini di Albese acquistarono il feudo di Persia nel lodigiano.

I membri di questo ramo della famiglia erano banchieri e avevano già proprietà a Milano e ad Abbiategrasso. La villa di Albese non era che una delle tante residenze della ricca famiglia. Come tutte le famiglie nobili, i loro possedimenti avevano diverse funzioni: questa villa, non essendo localizzata in un luogo urbano, non era un luogo di residenza stabile.

Grazie alla loro ricchezza, i Parravicini contribuirono in più modi all’economia locale e furono grandi protagonisti della vita culturale e sociale del paese, tanto che donarono anche fondi per l’edificazione della chiesa parrocchiale Santa Margherita alla fine del Settecento.

La marchesa Eugenia

Grazie alla marchesa Eugenia possiamo ancora vedere la villa Ida Parravicini di Persia come lo era più di cento anni fa. Alla sua morte, nominò suo erede universale l’Ospedale che intendeva istituire come Ente Autonomo di Albese, scrivendo sul suo testamento così:

“Questa casa, che per me è stata la casa del dolore, voglio che diventi la casa del sollievo per i sofferenti”.

Questa frase racchiude tutti i lutti che Eugenia dovette sopportare nella sua vita. Si sposò con Lorenzo Parravicini nella parrocchia di Albese nel 1882 e presto ebbe una bambina che chiamarono come la sorella di Eugenia: Ida.

La loro felicità durò pochissimo perché nel dicembre del 1884 morì Lorenzo a soli 34 anni e due anni dopo morì anche la sorella Ida.
Non si conosce molto della vita della marchesa, in quanto tutti i suoi carteggi e l’archivio personale sono stati distrutti, come da suo volere scritto nel testamento.

Si sa che però nel 1907, a soli 24 anni, morì anche la figlia Ida e la marchesa Eugenia rimase sola.

Si spense nel 1927, a 69 anni, nella villa di famiglia, in piazza Sant’Ambrogio a Milano.

La villa e il suo giardino

Il corpo centrale della villa risale al Cinquecento, mentre le ali laterali sono state aggiunte in epoche differenti. Questo mancanza di unitarietà rende il complesso una delle ville storiche della Brianza più originali, anche perché la sua costruzione determinò fortemente l’assetto urbanistico del centro storico.

Dopo la morte della marchesa Eugenia, ci volle qualche anno per trasformare gli spazi interni da residenza abitativa a ospedale

“per la cura gratuita o semigratuita degli ammalati poveri del paese ed eventualmente, se i mezzi lo consentissero, di quelli di Cassano Albese”.

Nel 1930 la fondazione e casa di riposo “Villa Ida Parravicini di Persia” apre le proprie porte ai primi otto degenti: quattro uomini e quattro donne.

Il patrimonio iniziale dell’Ente Morale era cospicuo grazie a rendite fondiarie, Buoni del Tesoro, depositi bancari, azioni, titoli vari, fitti di immobili che costituivano l’eredità lasciata dalla marchesa come rendita annuale per il futuro Ospedale.

Nelle stanze dove oggi ci sono gli uffici amministrativi e parte dell’infermeria si possono ammirare degli affreschi del Seicento che testimoniano la cultura artistica dei Parravicini. Questi vollero arricchire il piano nobile della loro villa di campagna con una decorazione degna di una residenza di città. Purtroppo non si conosce il nome degli artisti che hanno lavorato agli affreschi e agli stucchi.

“Per detto Ospedale dovrà essere adibita in perpetuo la mia casa di Albese con Oratorio, giardino e rustici annessi”.

Grazie a questa frase tratta dal testamento della marchesa Eugenia si è potuto salvare uno magnifico giardino a terrazze che, sfruttando la naturale pendenza collinare, possiede uno splendido gioco d’acqua ancora funzionante.

Lungo la scalinata che conduce al ninfeo, posto nella parte più alta del giardino, si possono ammirare dei mascheroni e delle conchiglie che collaborano alla perfetta simmetria della scalinata.

Ancora oggi la villa Ida Parravicini di Persia è una casa di riposo funzionante che può ospitare fino a 51 ospiti non autosufficienti. Per chi fosse interessato ad avere più informazioni pratiche consigliamo di visitare il loro sito.