A Pianello del Lario (CO) dal 2018 ha riaperto lo splendido Museo della Barca lariana, il quale ospita più di 400 barche storiche, tra cui alcuni pezzi unici come gondole veneziane e motoscafi Riva.

Il fondatore del museo

Il marchese GianAlberto Zanoletti, nato a Luino (VA) il 6 marzo 1943, era un uomo profondamente innamorato del lago di Como, che viveva nelle sue case di Milano e di Molvedo (CO). Iniziò a lavorare per l’azienda di famiglia “Zanoletti Metalli”, coltivando la passione della fotografia subacquea e realizzando diversi reportage da tutto il mondo, dall’Australia al Pakistan, passando per il Sudan.

Non solo la fotografia lo entusiasmava, ma già dagli anni Sessanta/Settanta iniziò a collezionare barche in legno, spesso vendute dai proprietari in quel periodo a causa delle nuove imbarcazioni in vetroresina. Zanoletti, tuttavia, apprezzava profondamente la valenza storica e la bellezza estetica delle barche in legno.

Dopo un certo periodo, non avendo più spazio disponibile per le imbarcazioni, decise di comprare una vecchia filanda ottocentesca dismessa a Pianello del Lario (CO) e la sistemò per ospitare la sua collezione.

Un’ottima lettura per comprendere il pensiero di GianAlberto Zanoletti si trova a questo link .

L’apertura del Museo della Barca Lariana

Nel 1982 il Museo aprì le sue porte per poter condividere con chiunque un patrimonio unico al mondo dove si raccolgono, ancora oggi, barche a remi, gondole, barche da pesca, caccia e contrabbando, motoscafi, vaporetti, catamarani, barche a vela e antichi barconi da lavoro.

Nel 2000 Zanoletti dovette chiudere il museo per via dell’impossibilità di rispettare tutte le nuove normative imposte dall’Unione Europa.

18 anni dopo, finalmente, le sale riaprirono al pubblico e in quell’occasione ci fu una delle ultime apparizioni pubbliche di Gian Alberto Zanoletti, il quale nel 2014 aveva iniziato ad affrontare una malattia degenerativa che lo portò alla morte il 24 maggio 2019, pochi mesi dopo la riapertura del suo museo.

Alcuni pezzi del museo

Una volta visitate tutte le sale del museo, è difficile decidere quale sia l’imbarcazione più bella o più importante storicamente. Pur avendo solcato il lago in epoche diverse, tutte risultano egualmente interessanti sia per gli appassionati di motonautica, sia per chiunque non abbia una profonda conoscenza delle imbarcazioni.

Tra i pezzi più importanti custoditi al museo della barca lariana si citano:

  • una tra le gondole più importanti al mondo perché perfettamente conservata. Pur essendo del 1860 non è mai stata restaurata ed è l’unica ancora esistente con le felze (struttura per riparare le persone a bordo dagli agenti atmosferici). Sulla prua si vede distintamente lo stemma della famiglia Visconti; fu trovata fortuitamente nella darsena di Villa del Balbianello durante il suo restauro nel 1965;
  • la barca a vela “Merope” di Agostino Straulino, medaglia d’oro a Helsinki 1952, uno dei più grandi velisti italiani di sempre. Per parlare di questo grande uomo si sprecano gli aneddoti, i quali sono stati in parte raccolti in questo documentario;
  • “Laura I”, la mitica imbarcazione che riuscì a battere il record di velocità superando per la prima volta i 200 km/h. La velocità di punta fu di 226 km/h e fu raggiunta grazie a un proficuo lavoro di gruppo: il pilota Mario Verga ottenne il motore dell’Alfa Romeo di Juan Manuel Fangio (campione del mondo di Formula 1) e commissionò a Guido Abbate uno scafo per poter infrangere il record. Missione compiuta il 15 febbraio 1953!
  • la “Giulia”, la più grande gondola lariana ad oggi rimasta. I primi proprietari furono i Pozzi di Dervio, una famiglia di mercanti che la usava per trasportare merci al mercato. Si partiva alle 2 di notte dall’alto lago e si arrivava a Como, grazie al Tivano, per la tarda mattinata; nella città si aspettava la Breva pomeridiana per ripartire e tornare indietro. L’imbarcazione fu donata dalla famiglia Barindelli che la custodivano presso la darsena di Loppia. Sempre nello stesso punto si può ancora vedere oggi la “Rosina”, una gondola lariana più piccola.

Nuove sale e prossime aperture

Tutte le imbarcazioni hanno la loro storia catalogata, registrata e immagazzinata. Non tutte le barche sono visibili al pubblico, poiché sono tantissime quelle ancora da recuperare, ma il Museo anno dopo anno sta cercando di sistemare tutto il possibile. Ci sono migliaia di ore di registrazione di barcaioli, proprietari, maestri d’ascia che narrano delle loro barche prima di averle donate al museo.

Nell’ottobre 2021 è stata inaugurata una sala dedicata ai motoscafi Riva di Sarnico (BG), mentre nella primavera 2022 aprirà un’altra sala dedicata alle sole gondole veneziane.
Per passare ancora di più alla modernità e rendere il museo un polo interattivo, ottimo anche per le scolaresche, si è pensato di riutilizzare la “Freccia dei gerani”, storico aliscafo degli anni Settanta, come sala multimediale, sfruttando già i sedili presenti al suo interno.

Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni riguardo al museo può visitarne il sito ufficiale .

Nell’immagine si vede il ricciolo tipico delle gondole lariane, simbolo del museo della barca lariana.