L’abbazia di Acquafredda si trova a Lenno, in Tremezzina (CO), in una posizione panoramica stupenda a circa 300 metri sul livello del mare ai piedi del Monte Ossino.

Il suo nome particolare lo si deve a una sorgente di acqua molto fresca che ancora oggi scorre nelle vicinanze. La sua fondazione è del XII secolo e risale al luglio del 1142, quando Pietro, l’abate di Morimondo, mandò un monaco cistercense a ricevere la donazione, da parte di Azzo Peregrino, di un territorio situato a Lenno, sul lato occidentale del lago di Como. Questo luogo messo a disposizione si chiamava, e si chiama tutt’oggi, “Roncale”.

Un anno dopo, nel 1143, l’abbazia veniva completata e dedicata a Santa Maria, San Pietro e Sant’Agrippino. Della costruzione originale restano oggi visibili solo l’abside, il luogo di sepoltura di Sant’Agrippino e probabilmente la base del campanile.

Grazie a numerose donazioni, l’abbazia di Acquafredda riuscì a consolidarsi e molti furono i regnanti e i papi che la presero sotto la loro ala protettrice: nel 1159 Federico II emanò un privilegio a suo favore, nel 1173 il papa Alessandro III la prese sotto la sua protezione e nel 1195 anche Enrico IV decise di fare lo stesso.

Nel 1527 il monastero fu incendiato dal Conte Ascanio Pergamino, su ordine del governatore di Como, Federico Bossi, per far uscire allo scoperto dei banditi che vi si erano rifugiati. Vent’anni dopo fu restituito ai Cistercensi, che cominciarono a riedificarlo, ma purtroppo in condizioni economiche assai ristrette. Non esisteva più nessuna donazione di personaggi importanti o protezioni ecclesiastiche o politiche.

Nell’agosto 1785 l’abbazia fu soppressa, come accadde a molti luoghi di culto della nostra zona sotto la laicità estrema di Giuseppe II.

All’inizio del Novecento si rifugiarono all’abbazia di Acquafredda i Benedettini di S. Maddalena di Marsiglia esiliati dalla Francia. In seguito divenne seminario estivo della diocesi di Crema; nel 1934 fu acquistata dai frati minori cappuccini e nel 1966 venne affidata al Terzo Ordine Francescano come casa di preghiera e ritiro spirituale.