La zona di Erba (CO), e più precisamente Erba Alta, poteva vantare già dal diciottesimo secolo moltissimi personaggi illustri che vissero o soggiornarono a Villa Amalia.

La famiglia Marliani

La famiglia Marliani, milanese di nascita, acquistò il terreno del convento e la chiesa di Santa Maria degli Angeli per costruire la loro residenza di villeggiatura conosciuta come Villa Amalia.

Rocco Marliani era un avvocato affermato ed essendo parte del senato poté guadagnarsi il titolo di conte, tanto che è spesso citato come conte Marliani. Il conte Marliani era un uomo di cultura, molto diplomatico, aveva passione per l’arte e la poesia e gli piaceva circondarsi di poeti e letterati che potessero essere allo stesso livello del suo intelletto. Come un vero mecenate, offriva loro ospitalità nella quiete erbese.

Uno dei personaggi illustri di Villa Amalia fu senz’altro la prima proprietaria, Amalia Marliani Masera. Conosciuta già a Milano per il proprio salotto letterario, a Erba continuò a far vivere la tradizione invitando uomini di cultura e letterati, tra i quali ci furono: Vincenzo Monti, Giuseppe Parini,  Ugo Foscolo, Stendhal, il poeta e scienziato Lorenzo Mascheroni, lo sculture Giuseppe Franchi, il poeta dialettale Carlo Porta e anche il patriota Giovanni Torti, discepolo prediletto del Parini.

Vincenzo Monti

Pur essendo ricordato più spesso come traduttore dell’Iliade, Monti era anche un abile poeta, infatti dedicò parte della Mascheroniana” alla dolce Amalia e allo splendido legame di amore dei coniugi Marliani, un sentimento non così scontato per un matrimonio dell’epoca. Dalla loro unione nacquero tre figli: Maddalena, Pietro e Marco Aurelio.

Maddalena Marliani

Ad appena 14 anni si sposò con Paolo Bignami, facente parte di una famiglia di banchieri milanesi. Molto passionale e avventuriera, già in giovane età si avvicinò alla Carboneria scampando a tanti arresti e persecuzioni. Bignami poco tempo dopo il matrimonio si lamentò col suocero sostenendo che Maddalena non fosse in grado di comportarsi come una vera padrona di casa, che non fosse stata educata a sufficienza; il conte Marliani rispose semplicemente

“Avete voluto sposare una bambina? Allora educatela!”

“Lenina”, così chiamata da molte persone e anche citata sugli scritti da Foscolo e Stendhal, era una bellezza rara e fu presto notata anche da Napoleone. Durante una festa al teatro della Canobbiana Bonaparte la definì

la plus belle parmi tant de belles” (la più bella tra le belle)

mentre durante un altro incontro ufficiale al quale lei si presentò con un vestito di seta anziché di mussolina (rigidamente imposto dall’etichetta) le si avvicinò e le disse

Madame, j’oublierai votre toilette en raison de votre beauté” (Signora, dimenticherò il vostro abbigliamento in ragione della vostra bellezza).

Un poeta molto illustre

Maddalena fu sempre molto intensa nella sua vita, sia come patriota della Giovine Italia sia come amante del poeta Ugo Foscolo. Si conobbero nel 1808, proprio a Villa Amalia, quando lei era già maritata, ma la passione fu travolgente tanto da costarle quasi la vita. Una storia troppo bella per essere riassunta in poche frasi, infatti abbiamo dedicato un intero articolo su Foscolo e il suo soggiorno sul Lario.

Parini a Villa Amalia

Il conte Marliani riuscì ad inserire la sua dimora, in brevissimo tempo, nel circuito culturale del Grand Tour italiano e il primo dei personaggi illustri di Villa Amalia fu Giuseppe Parini. Il suo non fu un vero soggiorno in quanto la villa non era neanche terminata, ma spesso veniva a far visita a questo luogo grazie alla sua amicizia col Marliani. Lo stesso conte lo definì

“il più caro amico della mia vecchiaia”

oltre alla conoscenza tra i due, il Parini fu anche il precettore dei suoi figli.

In un angolo del parco fu fatta costruire un’edicola al cui interno fu inserito un busto del poeta, da quel punto si poteva scorgere il lago di Pusiano oltre ai colli e alla campagna brianzola; tutto quello che aveva di caro il Parini e che descrisse anche nelle sue opere “la vita rustica” e “la salubrità dell’aria”.

Giulia Samoyloff

Dopo la proprietà dei Marliani, Villa Amalia passò ai Marietti e per diversi anni a Erba fu presente un personaggio alquanto emblematico: Giulia Samoyloff.

Julija Pavlovna Samojlova, la quale fu anche amante dello zar Nicola, arrivò in Italia già vedova nel 1833 e si stabilì a Milano dove sposò uno dei membri della famiglia Marietti.

Giulia era splendida con i suoi folti capelli ricci neri e i suoi occhi smeraldo, ma il suo corpo era lontano dai canoni di bellezza dell’epoca: giunonica con forme prosperose. Si narra che quotidianamente facesse il bagno con la panna liquida per tenere la sua pelle diafana e fresca. Quella panna non andava sprecata, veniva portata al Cova, famoso pasticcere milanese, che la usava per farne del gelato venduto con molto successo agli uomini dell’aristocrazia e della borghesia cittadina.

Giulia era anche un’amante degli animali e quando le morì la cagnolina decise di organizzarle un funerale in grande stile al quale vennero invitati molti amici con i loro cani presenti.

Le piaceva stupire la gente e spesso attingeva alle sue radici russe: a tutti gli eventi mondani si presentava con un tiro a sei cavalli di razza russa sconosciuta in Italia, mentre uno degli episodi narrati più frequentemente fu quando si recò a una festa di società vestita come una contadina russa.

Luisa Amman Casati Stampa

I coniugi Amman comprarono la villa nel 1887 ed ebbero due figlie: Fanny, che sposò il conte Giorgio Padulli, e Luisa, che sposò il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino (la famiglia precedentemente proprietaria di Villa Amalia). Luisa non trascorse molto tempo nella villa di Erba perché venne allontanata dopo aver chiuso la relazione col marito.

La sua bellezza era particolare per l’epoca poiché molto alta e magra e osava addirittura indossare i pantaloni. Ebbe una vita molto movimentata e anche piuttosto dissoluta, tanto che – durante una relazione con Gabriele d’Annunzio – iniziò a far uso di droga e cocaina. Proprio grazie alla sua condotta fuori dalle regole, Luisa Amman Casati fu musa ispiratrice di molti artisti futuristi che la immortalarono su bozzetti, quadri, fotografie e sculture. Vestiva in maniera eccentrica e con un trucco molto pesante e recentemente è stata omaggiata anche da Achille Lauro durante un’esibizione di Sanremo 2020.

Il tenore di vita che cercava di avere era impossibile da mantenere e finì con dilapidare il suo patrimonio, Villa Amalia compresa, la quale finì per essere venduta ai coniugi Chiesa.