Secondo i dati elaborati dall’agenzia statunitense National Oceanic and Atmosferic Administration (NOAA) nel Global Climate Report annuale, il 2020 è stato il secondo anno più caldo di sempre. La temperatura media rilevata sulla superficie terrestre durante l’anno appena concluso è stata superiore di 0,98° C rispetto alla media del XX secolo e inferiore di soli 0,02° C rispetto al record stabilito nel 2016 (+1,00° C).

Le cose non sono certo più tranquillizzanti se si guarda al decennio appena concluso: tra il 2011 e il 2020, la temperatura media della superficie terrestre è stata superiore di 0,82° C rispetto alla media del XX secolo, ampiamente sufficiente per rendere il decennio 2011-2020 il più caldo mai registrato. Il Grafico 1 evidenzia inoltre la sempre più rapida tendenza al riscaldamento del nostro pianeta: se dal 1880 ad oggi la temperatura media del pianeta si è alzata di 0,08° C per decennio, dal 1981 il ritmo di crescita si è impennato, toccando i +0,18° C per decennio.

 

Variazioni di temperatura media per decennio

Variazioni di temperatura media per decennio. Fonte: NOAA, Global Climate Report – Annual 2020

 

ENSO e gli anni più caldi

Un’altra prova inconfutabile del riscaldamento globale in corso viene dall’analisi degli anni più caldi mai registrati: come si evince dal Grafico 2, gli ultimi sette anni occupano i primi sette posti della graduatoria, con aumenti di temperatura del tutto impensabili fino a un solo decennio fa. Tenendo conto di un orizzonte temporale un po’ più ampio, possiamo dire che i 21 anni più caldi di sempre comprendono i 20 anni dal 2001 al 2020 e lo straordinario (per l’epoca) 1998, che per gli standard di oggi è ormai diventato un anno freddino.

 

I dieci anni più caldi

I dieci anni più caldi registrati dal 1880 al 2020. Fonte: NOAA, Climate at a Glance, Global Time Series

 

Ciò che contribuì a rendere il 1998 un anno così torrido è un fenomeno climatico periodico chiamato ENSO (El Niño – Southern Oscillation), ovvero un forte riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico orientale in grado di aumentare temporaneamente la temperatura media globale. Se le temperature record del 1998, del 2015 e del 2016 potevano essere parzialmente giustificate con l’avvenimento di forti ENSO, lo stesso non si può certo dire del 2020. Durante l’anno appena trascorso, infatti, non si è verificato alcun El Niño; al contrario, da agosto in poi, si è assistito al fenomeno inverso, La Niña, solitamente accompagnata da un abbassamento delle temperature medie terrestri. Effettivamente, il dicembre appena trascorso è stato il mese con la variazione di temperatura media più contenuta del 2020, lontano dai 10 mesi più caldi mai registrati, il che potrebbe essere dovuto proprio a questo fenomeno.

 

Il 2020 e la soglia degli 1,5° C

Il fatto che il 2020 sia passato (provvisoriamente) alla storia come il secondo anno più caldo di sempre ci costringe ad alcune riflessioni sugli obiettivi climatici più ambiziosi. Teniamo innanzitutto in considerazione un fatto importante: tutte le variazioni di temperatura finora riportate sono relative, come indicato dalla NOAA stessa, alla media del XX secolo, che era già superiore di circa 0,18° C rispetto all’epoca preindustriale (1880-1900). Questo ci permette di comprendere come il decennio appena trascorso sia già stato più caldo di circa 1,00° C della media del periodo preindustriale.

Entro quanto tempo, quindi, raggiungeremo la fatidica soglia di 1,5° C che ad oggi rappresenta il più ambizioso degli obiettivi climatici? Se l’aumento di temperatura per decennio degli ultimi 40 anni dovesse rimanere costante, il mondo sarebbe già più caldo di 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale nel decennio 2041-2050. Le emissioni di gas climalteranti, fatti salvi gli effetti della pandemia, continuano a crescere anno dopo anno, rendendo così assai labile ogni speranza di riuscire a rimanere sotto la soglia più ambiziosa

Questo non significa tuttavia che la lotta ai cambiamenti climatici perda di importanza, tutt’altro: soltanto con una presa di coscienza e un’importante azione collettiva possiamo abbassare il più rapidamente possibile la curva delle emissioni di gas serra ed evitare che gli effetti dei cambiamenti climatici diventino sempre più disastrosi.