Stiamo parlando spesso, in questi giorni, di gas serra e cambiamenti climatici. Per stasera avevamo inizialmente previsto la pubblicazione di un articolo sul rapporto “Brown to Green 2019”, un documento estremamente preciso e attuale che valuta come i singoli Stati stanno affrontando quella che sarà con ogni probabilità la più grande battaglia di questo secolo. Stendendo l’articolo, però, ci siamo resi conto che sarebbe stato meglio fare prima un post di precisazione su un’unità di misura molto importante per la misurazione delle emissioni di gas che causano l’effetto serra e che utilizzeremo ampiamente domani: l’anidride carbonica equivalente, o CO2eq.

Perché è importante la CO2eq? 

L’anidride carbonica non è certamente l’unico gas a effetto serra che conosciamo e nemmeno il più potente, ma soltanto il più famoso, nonché il maggiore responsabile dei cambiamenti climatici in atto. Altri esempi di gas serra sono il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), i celeberrimi clorofluorocarburi (CFCs) e i meno dannosi – quantomeno per l’ozono – cugini idroclorofluorocarburi (HCFCs), nonché l’esafluoruro di zolfo (SF6). Dimentichiamo qualcuno? Ah, ma certo, il caro vecchio vapore acqueo (H2O), vale a dire il gas che più di ogni altro contribuisce all’effetto serra sul nostro pianeta.

Una nuova unità di misura: il GWP

Questi gas hanno caratteristiche molto diverse fra loro e contribuiscono all’effetto serra in modo differente. Per riuscire a paragonare l’impatto che ogni gas ha sull’effetto serra, è stata introdotta l’unità di misura del Global Warming Potential (GWP), traducibile in italiano con “potenziale di riscaldamento globale”: grazie al GWP, è possibile comprendere quanto potenti siano i diversi gas serra. Stabilito per convenzione in 1 il GWP della CO2, scopriamo così che il metano ha un GWP di 34, il protossido di azoto di 298 e l’esafluoruro di zolfo addirittura di 22.800.

Che cosa significa questo? Banalizzando un pochetto la questione – ce lo consentirete, vista la palese semplicità della materia! – significa che una tonnellata di metano genera lo stesso effetto serra di 34 tonnellate di anidride carbonica. Per emulare l’effetto serra di una tonnellata di protossido di azoto servono invece 298 tonnellate di CO2; se invece vogliamo generare lo stesso effetto serra di una tonnellata di esafluoruro di zolfo, dobbiamo emettere in atmosfera ben 22.800 tonnellate di CO2.

Decadenza dei gas

Semplice. Lineare. Lapalissiano. No? Beh, in realtà ci sarebbe anche un’altra cosuccia che complica un pochetto le cose: non tutti i gas rimangono in atmosfera per lo stesso intervallo di tempo. Il metano, ad esempio, è un gas che decade abbastanza velocemente e rimane in atmosfera mediamente per 12 anni; al contrario, il tetrafluorometano (il famoso freon) risiede felicemente in atmosfera per una durata stimata di 50.000 anni. Appare chiaro, dunque, che un’unità di misura come il GWP possa avere senso soltanto se fissiamo un intervallo di tempo all’interno della quale paragonare l’impatto dei singoli gas.

Convenzionalmente, il GWP è solitamente espresso su un orizzonte temporale di 100 anni. Modificando l’orizzonte temporale, possiamo cambiare radicalmente il valore del GWP dei singoli gas. Dicevamo poco sopra che il metano decade molto rapidamente, che ha una vita media in atmosfera di soli 12 anni e che ha un GWP a 100 anni di 34; bene, lo stesso metano, se riduciamo l’orizzonte temporale a 20 anni, ha un GWP di 86. Ciò significa che, su un periodo ventennale, il metano è un gas serra 86 volte più potente dell’anidride carbonica; su un periodo centennale, invece, la potenza del metano scende notevolmente, fino ad arrivare ad un valore di 34 volte superiore quello dell’anidride carbonica.

Come si calcola la CO2eq?

Terminiamo dunque questo brevissimo excursus e parliamo, finalmente, di quello che doveva essere l’argomento del post, vale a dire l’anidride carbonica equivalente. Come si calcola la CO2eq? Beh, se siete arrivati fino a questo punto e avete compreso la difficile teoria qui presentata, è un gioco da ragazzi: è sufficiente prendere le emissioni di tutti i gas serra e moltiplicarle per i rispettivi coefficienti GWP centennali. Esemplificando: se oggi emettiamo 1.000 tonnellate di CO2, 10 tonnellate di metano e 1 tonnellata di protossido di azoto, per calcolare la CO2 equivalente dovremo svolgere il calcolo (1.000×1)+(10×34)+(1×298), che dà un totale di 1.638 tonnellate di CO2eq.

Utilizzando l’unità di misura CO2eq siamo così in grado di dare un’idea molto precisa delle emissioni totali di gas serra in un dato momento, riducendo tutti i dati delle emissioni di ogni singolo gas in un unico dato, molto più leggibile.