Si celebra oggi la Giornata della Terra 2020, che coincide con il 50° anniversario della festa tenutasi per la prima volta il 21 marzo 1970. La manifestazione è nata per promuovere la tutela del nostro pianeta e dell’ambiente che ci circonda e per questo noi la sentiamo anche un po’ nostra.

Oggi si è scritto e detto molto su questa celebrazione. Noi vorremmo soltanto fare un breve paragone e darvi un piccolo spunto di riflessione per questa serata ormai avanzata, riguardante un tema che ci sta molto a cuore e che riteniamo la questione ambientale più importante del secolo, vale a dire il cambiamento climatico.

Nel 1970, quando fu istituita la prima Giornata della Terra, il tema del cambiamento climatico interessava una nicchia di scienziati, interessati a comprendere se e come l’incremento della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera avrebbe generato un aumento della temperatura media terrestre. Dopo decenni di ricerche e di osservazioni, oggi sappiamo che il cambiamento climatico è una realtà e procede con velocità preoccupante.

Abbiamo accumulato, in questo mezzo secolo, una quantità di conoscenze impressionanti sul tema e, più in generale, sull’ambiente che ci circonda. Eppure, ancor oggi molte persone non credono nei cambiamenti climatici, come se essi derivassero da una qualche strampalata teoria di un gruppo di scienziati che si divertono ad elucubrare teorie complottistiche con oscuri fini. Nei confronti di quelli che chiamiamo “negazionisti” deve andare buona parte del nostro impegno, in modo da riuscire a convincerli, con la bontà scientifica dei nostri dati e dei nostri strumenti, che i cambiamenti climatici non sono un’ipotesi confutabile, ma la realtà verificata che ci sta di fronte.

Chi tra noi, invece, è convinto del fatto che i cambiamenti climatici siano una realtà e inizia ad essere sempre più preoccupato degli effetti che essi potranno avere sulle nostre vite, che cosa sta facendo per contrastarli? Che cosa stiamo facendo noi, quella larga maggioranza della popolazione che riconosce il problema in tutta la sua gravità? Un dato ci aiuta a comprendere come stiamo agendo: oggi, in tutto il mondo, emettiamo IL DOPPIO dei gas serra rispetto a cinquant’anni fa. In altre parole, l’umanità non solo è immobile di fronte al problema, ma anzi contribuisce ad aggravarlo con le sue azioni.

È anche vero che ci sono zone del mondo in cui si stanno riducendo le emissioni: l’Unione Europea ne è il principale esempio e anche in Italia, nel 2017, le emissioni di gas serra erano più basse del 17% rispetto al 1990. Questo, però, non basta nemmeno per invertire una tendenza che, a livello mondiale, ci vede ogni anno emettere in atmosfera più gas serra rispetto all’anno precedente.

In questa Giornata della Terra 2020, chiediamoci dunque se ciò che stiamo facendo sia sufficiente per tutelare questo pianeta, per tutelare il nostro ambiente, ovvero, in ultima analisi, per tutelare noi stessi e le nostre vite. Chiediamoci se possiamo fare uno sforzo in più per rendere le nostre vite meno impattanti e per consentire a chi verrà dopo di noi di abitare un pianeta dal clima più stabile.

Chiediamoci se possiamo fare qualcosa di più per i nostri figli e per i nostri nipoti. Chiediamoci se possiamo lasciare loro un pianeta un po’ migliore.